HOME CARE DAYS
Coloplast promuove una due giorni di confronto su uno dei temi più attuali del PNRR
Dal PNRR l’opportunità di un cambio di passo per un servizio di assistenza domiciliare che è cura per la persona e la comunità
I due anni di pandemia hanno messo palesemente in evidenza le lacune e le disuguaglianze territoriali ancora troppo presenti nel nostro sistema sanitario nazionale. Oggi, come previsto dalla Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è giunto il momento di investire per riorganizzare l’assistenza sanitaria e sociosanitaria, in particolar modo, quella domiciliare. Una necessità fondamentale per un riequilibrio e una reale trasformazione del servizio sanitario, che non può prescindere dal concetto di prossimità, inteso quale trasferimento del baricentro dell’assistenza dall’ospedale sul territorio portandolo fino al domicilio del paziente, e che rappresenta il setting primario di presa in carico e cura della persona.
Una popolazione che invecchia
Non possiamo più non prendere in considerazione che nel nostro Paese assistiamo a un progressivo invecchiamento della popolazione: tra il 1978 e il 2016 l’aspettativa di vita degli italiani è cresciuta di ben 10 anni. Ma non tutti sono vissuti in buona salute. Questo, ad esempio, porta ad intasare i pronto soccorso, o al ricorso di cure ‘fai da te’ da parte di familiari e badanti, se non nel peggiore dei casi a un totale abbandono quando non si hanno risorse adeguate per farsi assistere. Eppure nonostante questo l’assistenza domiciliare agli anziani è ancora poco diffusa. I dati rilevano che attualmente solo 3 over 65 su 100 vengono assistiti in casa: si tratta di una proporzione insufficiente se si considera che in Italia ci sono 3 milioni di persone affette da malattie e disabilità alquanto rilevanti, spesso determinate da malattie croniche che richiedono cure continuative. Ma solo per 370 mila di loro l’assistenza domiciliare è realtà.
La cura a domicilio è qualità di vita
È noto che le cure effettuate nel proprio ambiente familiare, nella propria casa, tendono a stabilizzare il quadro clinico del malato, a limitare il declino funzionale e, soprattutto, a migliorare la qualità della vita della persona con innegabili benefici dal punto di vista psicologico e terapeutico. Questo permette, per quanto possibile, di evitare il ricorso al ricovero ospedaliero o in una struttura residenziale. Eppure, nonostante questa consapevolezza, in un anno le ore di assistenza domiciliare per anziano sono circa 20, contro le oltre 200 degli altri paesi europei. Le stime, per di più, prefigurano che nel 2030 gli anziani non autosufficienti saranno nel nostro Paese oltre 5 milioni. (Dati Istat). A questo quadro vanno aggiunte le grandi differenze che, in tema di assistenza domiciliare, esistono tra le varie regioni, dovute ad approcci e modalità significativamente diverse da contesto a contesto.
PNRR: il futuro dell’assistenza di prossimità
In prospettiva quindi il Servizio Sanitario Nazionale avrà sempre più difficoltà ad affrontare questa emergenza: gli ospedali non potranno farsi carico di un numero sempre crescente di malati e per questo sarà importante una sempre maggiore diffusione dell’assistenza domiciliare. Nella Missione 6 del PNRR, tuttavia, le riforme e i molti investimenti previsti sono orientanti in tal senso, affinché la cura di prossimità diventi valore reale anche per quello che riguarda tutta la filiera dell’assistenza domiciliare. In tal senso sarà quindi cruciale selezionare progetti mirati e su questi direzionare risorse che possano attivare e riconoscere l’alto valore clinico-assistenziale delle molteplici attività che si possono svolgere presso il domicilio del paziente.
Il tempo è ora
Sono tempi di analisi, scelte e decisioni, dove anche l’innovazione gioca un ruolo determinante per la ripresa di quella “buona sanità” che rientra nella aspirazione di tutti: cittadini-utenti-pazienti, professionisti, amministratori, decisori politici. Bisogna garantire al sistema delle cure sostenibilità cui si può giungere attraverso una serie di fattori che mettano insieme, si potrebbe dire a sistema, innovazione tecnologica, multidisciplinarietà, professionalità e competenze, modelli organizzativi di lavoro che siano capaci di creare valore per la persona e per l’intera comunità. In questa fase di continua evoluzione e ricerca di ridefinizione dei servizi occorre riportare il tema delle cure a casa al centro dell’attenzione e, soprattutto, lavorare per invertire la rotta nelle scelte e nelle decisioni per l’allocazione delle risorse.
Sostenibilità è uguaglianza
Le restrizioni finanziare e i tagli orizzontali spesso operati in ambito sanitario ci espongono al rischio di cadute dei servizi di cura alla persona. Anche attualmente la prima preoccupazione unanime riguarda sempre la sostenibilità economica e la più diffusa è quella sull’efficienza-efficacia dei servizi. Curare di più a domicilio invece contrasta il consumismo sanitario, alza il grado di responsabilizzazione di individui e famiglie, operatori ed imprese e pone il territorio al centro della rete dei servizi così da determinare un’ottimizzazione delle risorse investite. La buona sanità entra sempre con discrezione e attenzione nelle case. E questo di per sé è già un intervento sanitario non solo ad alto valore umano, ma anche economico in grade di garantire quell’universale equità su cui è nato il nostro SSN. C’è dunque un’urgenza potenziare quest’area di cura e ancor più per riuscire a dirimere le profonde disuguaglianze territoriali.
Gli Home Care Days di Coloplast
Una due giorni, il 7 e 8 novembre 2022 a Bologna, gli “Home Care Days” che va nella direzione di chiarire al meglio lo scenario attuale e la strada che dovremo percorrere da qui in avanti per poter garantire al sistema delle cure, resilienza e sostenibilità. Questa strada passa sempre più dall’ottimizzazione delle cure domiciliari attraverso una combinazione innovativa di tecnologie, competenze e modalità di organizzazione del lavoro in grado di generare valore per le persone e la comunità. Il tutto al fine di garantire una migliore qualità di vita che passa, non solo dalla libertà di scelta, ma anche dall’innovazione e dalla consegna domiciliare dei dispositivi.